
La vista dell'interno del bunker, con la feritoia per la mitragliatrice quasi completamente ricoperta dalla terra.
Passato il fiume Brenta, sulla strada per S. Margherita, alla seconda curva, sulle destra, c'è una piccola collina detta "el castelar".
Sulla cima, dice la storia (o leggenda), c'era un "castello" che venne distrutto come molti altri castelli della valle da una spedizione Vicentina del '300.
In realtà esisteva probabilmemte, viste le piccole dimensioini della collinetta, una casetta come posto di guardia.
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Nella cima della collina fu scavata una grande grotta con 4 o 5 uscite.
Vi erano delle mitragliatrici a protezione della prima lnea.
Sono stato a vederla (Marzo 2025) ed ho trovato solo una delle bocche di ucita della grotta su cui probabilmente c'era una mitragliatroce. Le altre uscite erano crollate.
Ecco quellom che ho trovato.

La postazione dall'interno.

La cima del "castelar".

Tacce di trincea.

Tracce di muro (di sostegno?) di qualche costruzione precedente (il castello?)
A sinistra e sopra la chiese di S. Margherita c'è un grosso masso detto "Sasso dell'Orco".
Anche qui venne scavata una galleria, direzione torrente Maso.
Panorama nelle immadiate vicinanze del Sasso dell'Orco.
La cima del "Sasso dell'Orco", ormai ricoperta da alberi.
Ingresso della galleria.
Purtroppo oggi non si può vedere molto, visto la vegetazione cresciuta nel frattempo.
Subito sotto il Sasso dell'Orco, c'è il "Silvanello". Si tratta anche qui di un saso scavato e utilizzato come postazione.
Sempre a sinistra ma ad una quota più bassa, dopo i masi si trovano quattro grosssi massi scavati all'interno con una vista, tra l'altro, sulla prima linea.
Ecco cosa rimane.
Particolare dell'ingresso, probabilmente c'era una porta.
Percorrendo la strada per arrivare ai prati del Civerone, si trovano altre due postazioni in caverna.
La prima è su una roccia chiamato "Scrozo nigro"
La seconda è situata una decina di metri sotto la strada per il Civerone, all'altezza dello Scrozo nigro, sul bordo di uno strapiombo.
La prima postazione è formata da due gallerie che sboccano a qualche metro l'una dall'altra sulla parete rocciosa dello Scrozo nigro
Danno una vista completa della zona.
Attualmente l'ingresso è un pò ostruito da sassi e terriccio caduti nel corso degli anni.
Vista verso NO.
Vista verso N.
Vista verso NE, con il monte Lefre (postazioni di artiglieria Italiane) e la prima linea lungo il torrente Maso.
Lo sbocco della seconda galleria.
L'imboccatura vista dall'interno.
La seconda postazione.
appena possibile la fotograferò
Proseguendo per la strada, e facendo una deviazione, si può passare vicino al "Boccardin", zona del Civerone che era protetta parzialmemte dalla vista degli Italiani dalla forma del monte.
Qui esisteva un insieme di baracche per gli uomini che erano impegnati alla difesa del monte.
La strada, infine, arriva ai prati del Civerone.
Nelle malghe qui eistenti erano presenti i comandanti dei reggimenti impegnati nella difesa del monte.
foto in segui
Salendo della strada che dalle Spagolle (frazine di Castelnuovo) va verso i prati di Civerone, si trova, semidistrutto, il serbatoio dell'acqua per le truppe Austro-Ungariche che occupavano il Civerone.
Sui prati di Civerone esisteva un piccolo cimitero di guerra che poi è stato smantellato nel 1920 ed i resti dei soldati portati nell'ossario di Rovereto.
E' stato rifatto nei primi anni del 2000 per ricordare chi fu partecipe dei combatimenti che avvennero su questo mone. Ora, al posto delle tombe, vi sono delle croci con i nomi dei reggimenti che parteciparono ai combattimenti che avvennero in questi luoghi.
I nomi dei caduti che erano qui sepolti.
Il cimitero come era.
Poco dopo il cimitero (a detra,venendo da Castelnuovo) c'è un sentiero che in pochi minuti porta alla polveriera, il deposito munizioni della zona.
L'imbocco visto dall'inreno.
Sul sito del comune di Castelnuovo c'è una parte dedicata al "Circuito storico tematico - Monte Civerone 1915-1917", all'indiirizzo:
https://www.comune.castelnuovo.tn.it/Novita/Notizie/Circuito-storico-tematico-Monte-Civeracende avvenute lì e nei dintorni.
Infine andando verso l'Ortigara, si trova un altro cimitero di soldati Austro-Ungarici, che è stato dimenticato dalle persone che si occupavano del recupero delle salme dai vari luoghi di sepoltura.
Le croci qui piantate sono in corrispondenza di altrettante sepolture, probabilmente anche multilple, di soldati Austro-Ungarici che caddero nella zona.
Nel 2000 circa è stato restaurato dalla associazione "zima Casternovo".
Una delle prime cerimonie commemorative avvemuta, penso, nei primi anni del 2000.
Il coro "Val Bronzale" di Ospedaletto
Un pò di storia si può trovare sul libro:
La lunga trincea 1915-1918 di Luca Girotto
Gino Rossato editore
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